Con la scomparsa degli ultimi VIP – da Bowie e Umberto Eco – qualcuno si sta chiedendo come mai stia vertiginosamente aumentando il numero di decessi eccellenti. Si potrebbe rispondere che, come al solito, si tratta di un’errata percezione di una normale distribuzione statistica, invece il numero di addii celebri sta effettivamente aumentando. L’editor della sezione necrologi della BBC, Nick Serpell, ha scoperto che i necrologi pubblicati nel 2015 erano il doppio di quelli del 2014, e quelli dei primi mesi del 2016 erano erano il doppio di quelli dei primi mesi del 2015.
Il motivo? I VIP che ci lasciano ora, salvo rare eccezioni, sono quelli esplosi tra gli anni Sessanta e Settanta. Ma facciamo un passo indietro: negli anni Cinquanta e negli anni Sessanta, quando si diffuse la televisione, iniziò l’era della comunicazione di massa e il numero di persone celebri crebbe esponenzialmente. Tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta ci fu l’esplosione del pop e il numero di artisti noti al grande pubblico esplose. Quegli artisti, che allora avevano vent’anni, ci stanno lasciando.
È quindi statisticamente dimostrato che le morti dei VIP sono di più, ma soprattutto non sono colpa di Aaron Ramsey (il giocatore dell’Arsenal i cui gol corrispondono di solito a un lutto eccellente).