La Wikipediocrazia (e il caso Aranzulla)

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Un recente studio del 2015, pubblicato su Future Internet, ha rivelato che Wikipedia, la più grande “enciclopedia online a contenuto aperto, collaborativa, multilingue e gratuita” (ho trovato questa definizione cercando Wikipedia su Wikipedia), ha ormai un’organizzazione burocratica al pari di qualsiasi azienda o ente pubblico. Altro che sapere libero e diffuso: si parla di Wikipediocrazia. Simon DeDeo, co-autore dello studio, aveva fatto la domanda giusta a Gizmodo: “Cosa succede quando una piccola fantasia libertaria a la Thomas Jefferson deve crescere?”

Se ne è parlato recentemente in occasione del caso “Salvatore Aranzulla” (uno che guadagna milioni scrivendo articoli su come estrarre un CD dal PC o cercare un sito con Google). La disputa – lunghissima, verbossima e piena di cavilli e controcavilli – è nata perché è stata votata dai wikipediani la chiusura della pagina di Aranzulla: la sua figura non risponderebbe ai criteri di “enciclopedicità” necessari per poter apparire su Wikipedia (il blog è seguitissimo, grazie a un efficacissimo uso della SEO, ma i contenuti non sarebbe riconosciuti come di qualità).

Strano che lo stesso Aranzulla non abbia scritto una guida su come non essere cacciato da Wikipedia.