Guardare porno aumenta la fede religiosa

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Un recente studio ha indagato sulla correlazione tra porno e fede: più film hard guardi e più diventi religioso. Come l’hanno capito? Hanno costituito un campione di oltre 1.000 persone, uomini e donne, che guardano film pornografici regolarmente e hanno scoperto, monitorandoli per sei anni, che pregano di più e sono più credenti della media.

Il Journal of Sex Research ha approfondito l’argomento, definendo delle distinzioni: chi guarda porno solo due o tre volte al mese, è meno propenso a sviluppare una dimensione spirituale. Contrariamente, chi fa un uso maggiore di film hard, ha un maggiore interesse.

I ricercatori dell’Università dell’Oklahoma non si sono ancora spiegati il perché, ma tutto porta a pensare che c’entrino i sensi di colpa. Anche perché la Chiesa lo considera un peccato.

Ora bisognerebbe chiedere ai volontari che cosa provano quando un attore o un’attrice, nel momento clou, gridano “Oh Dio”.

Siamo attratti da partner sessualmente attraenti

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Quella cameriera giovane, bionda e tutta curve non solo prenderà più mance (come visto qui), ma avrà anche più richieste di appuntamenti. Perché gli uomini sono attratti… dalle persone sessualmente attraenti.
Questo il clamoroso risultato di un recente studio della Texas A&M University. I ricercatori hanno sottoposto un gruppo di studenti universitari a dei test per verificare l’associazione tra persona avvenente e partner ideale. È risultato che tutti, consciamente o meno, vorrebbero avere una relazione con una persona sexy. Anche quando giuravano di cercare una persona romantica.

Del resto, come già visto (per esempio qui), consideriamo inconsciamente il partner attraente come più sano, quindi il più adatto a darci figli sani. Del resto il sesso, come diceva Friedrich Nietzsche, è “una trappola della natura per evitare l’estinzione”.

Il porno fa perdere la memoria

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Un recente studio scientifico svolto presso l’Università di Duisburg ha indagato sul rapporto tra desiderio sessuale e comportamento mnemonico. Il risultato è senza appello: il porno fa perdere la memoria.

Il cervello reagisce in modo diverso allo stimolo sessuale rispetto ad altri stimoli: per provarlo, gli scienziati hanno mostrato a un gruppo di ventiseienni immagini a contenuto sessuale e altre neutre. Dopo ogni diapositiva veniva chiesto ai volontari di ricordare quale immagine avessero visto quattro diapositive prima. Nel caso delle immagini porno lo ricordavano nel 67%, mentre accadeva nell’80% dei casi per le immagini neutrali.

La spiegazione degli studiosi: “il desiderio sessuale e il suo impatto sul processo cognitivo spiegano alcune parti di questi effetti negativi: il desiderio sessuale interferisce con la memoria”.

Come diceva Woody Allen, ehm, scusate: non ricordo più la citazione…

L’effetto dei calzini sull’orgasmo

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I calzini possono influire sull’orgasmo. No, non striamo parlando di tecniche caserecce di autoerotismo.

L’“Orgasmic Sock Effect” fu scoperto nel 2011 grazie a uno studio della Johns Hopkins University. In pratica delle coppie, sottoposte a scansione celebrale, fecero sesso indossando dei calzini (il trucco fu banale: in una stanza fredda gli scienziati offrirono delle calzette per essere maggiormente a proprio agio). La capacità di raggiungere l’orgasmo da parte delle donne salì dal 50% all’80%! Il motivo? Sarebbe una questione di maggiore sicurezza delle donne, per le quali “un ambiente piacevole, che include la temperatura ideale, è importante per farle sentire protette e al sicuro”.

L’espressione di Bart Simpson “Suck my sock” (ciucciami il calzino) assume tutto un altro significato ora.

Gli uomini preferiscono le donne basse

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Il famoso detto sulla donna nana così come quello, più elegante, sul vino buono e la botte piccola hanno fondamento scientifico. A scoprire che gli uomini preferiscono davvero le donne di bassa statura è stato un recente studio dello psicologo Gert Stulp dell’Università di Groningen.

Quale sarebbe il motivo? La risposta è di tipo genetico ed è stata scoperta grazie a un esperimento su un campione diecimila coppie inglesi: le donne cercano gli uomini alti per protezione e gli uomini le donne basse perché rappresentano un ideale di tenerezza e amore. Inoltre, come se non bastasse, nel corpo delle donne più basse c’è una maggiore presenza di estrogeni.

In ogni caso un uomo alto, se vuole conquistare una donna bassa, non dovrebbe usare uno di queste frasi: “Se piove lo sai per ultima” o peggio “A letto uno può rigirarti come vuole”.

Gli uomini rallentano del 7% quando camminano con le donne

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Il titolo di un libro recitava: “Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere”. E, aggiungo io: quando camminano insieme non vanno alla stessa andatura. Un recente studio della Seattle Pacific University conferma che quando le coppie passeggiano insieme, i maschi devono rallentare.

Gli uomini viaggiano col freno a mano tirato, più lenti di quanto farebbero soli, in modo apprezzabile: nel senso che è stato calcolato un rallentamento del 7%; invece le donne non fanno alcuno sforzo per accelerare il passo. Ovviamente quando gli uomini camminano con altri uomini vanno tutti allo stesso passo.

C’è anche una spiegazione di carattere evolutivo: l’uomo avrebbe la volontà di far risparmiare alla donna energie preziose da finalizzare a scopo riproduttivo: per questo adeguano il passo più volentieri con (potenziali) partner sessuali che con donne da cui non si sentono attirati sessualmente.

I nostri antenati si spostavano in gruppi numerosi dove gli uomini, con arti più lunghi e peso maggiore, camminavano fianco a fianco di donne e bambini. Ora la grande sfida, per l’uomo, è riuscire ad accompagnare la donna a fare shopping e sopravvivere.

I bonono non disdegnano il sesso orale

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Il Bonobo è uno scimpanzé con comportamenti sessuali originali. A differenza della maggior parte delle scimmie, pratica il sesso anche a scopo ricreativo. In particolare non disdegna rapporti orali, omosessuali ed eterosessuali al di fuori del periodo fertile delle femmine. A detta del professor Angelo Tarabini, docente di Psicologia animale presso l’Università di Parma e autore di numerosi libri sul comportamento dei primati: “Si tratta di comportamenti che denotano l’alto livello di questi animali nella scala evolutiva. Più il grado di intelligenza è elevato, più i comportamenti sociali in generale sono complessi e ricchi di sfaccettature”.

Anche molti uomini ormai preferiscono il sesso orale: ne parlano e basta.

Le cameriere sexy hanno mance migliori

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Un recente studio, intitolato “Determinants and Consequences of Female Attractiveness and Sexiness: Realistic Tests with Restaurant Waitresses” e pubblicato su Archives of Sexual Behavior, ha rivelato che le cameriere più avvenenti hanno mance migliori.
L’importo delle mance, negli Usa praticamente obbligatorie, ha una correlazione negativa con l’età e il peso, e una correlazione positiva con la misura di reggiseno. Anche i capelli biondi paiono influire.
Pierre Veber diceva: “Un uomo di una certa età, è un uomo che, al ristorante, fa più attenzione ai piatti che alle cameriere”.

I videogiocatori sono i migliori a letto

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I videogiocatori abituali sono nerd che non combinano nulla con l’altro sesso? Un falso mito. Un recente studio condotto dal Dottor Michael Kasumovic e dal Dottor Tom Denson della University of South Wales ha preso in considerazione il comportamento di 1.000 videogiocatori (maschi e femmine) alle prese con videogame violenti come, per esempio, Call of Duty, Grand Theft Auto e Mass Effect. Non solo questi giochi non si sono rivelati pericolosi a livello comportamentale, ma la ricerca ha evidenziato come l’averci giocato abbia comportato un aumento del desiderio sessuale. Il motivo è presto detto: videogiocare è una sfida che fa sentire più sicuri e rende amanti migliori.

John Belushi diceva: “Quando il gioco si fa duro…”. Ma forse intedeva un’altra cosa.

Curare i calcoli renali? Sesso tre volte a settimana

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Un recente studio del Dipartimento di Urologia del Clinic of Ankara Training and Research Hospital, intitolato “Can Sexual Intercourse Be an Alternative Therapy for Distal Ureteral Stones? A Prospective, Randomized, Controlled Study”, ha rivelato che il sesso può rivelarsi un’ottima terapia anche per la cura dei calcoli renali.

Studiando il movimento dei calcoli verso l’uretra, i ricercatori hanno analizzato tre gruppi di volontari: il primo ha fatto sesso dalle tre alle quattro volte la settimana, il secondo ha assunto un farmaco che si usa per agevolare il transito urinario allargando la prostata, il terzo era il gruppo di controllo (terapia sintomatica).

I dati raccolti: dopo due settimane l’84%, del gruppo 1 e il 48%, avevano espulso da soli i calcoli, 35% nel gruppo 3. Dopo 4 settimane le percentuali erano queste: 93,5% per il gruppo 1, 81% per il gruppo 2, 78% per il gruppo 3.

Si dice che il sesso non richieda calcoli. È vero il contrario.