Calcio in TV? Crolla il porno online

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In questi giorni gli Europei di calcio stanno incollando davanti alla TV decine di milioni di persone. Molte di queste, di conseguenza, si staccano dal PC. Dalla Rete. Dal porno, in particolare.

Secondo un recente studio statistico di PornHub – uno dei maggiori siti di porno online (80 miliardi di video hard visti all’anno: in media 11 per ogni abitante sulla faccia della Terra – svolto durante la finale di Champion’s League (Real-Atletico) del 28 maggio 2016, quando ci sono partite di calcio importanti crolla il consumo di porno online.

Durante il derby spagnolo il calo fu del 7% verso il finale di partita, in Spagna del 27% (-44% a Madrid). A quanto pare dopo la partita, sempre nella capitale spagnola, si è riscontrato un +16%: forse erano tifosi dell’Atletico che, dopo la sconfitta, hanno cercato consolazione online.

Un calciatore su tre è depresso

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Un recente studio del sindacato mondiale dei calciatori (FifPro) ha rivelato che un calciatore su tre è depresso.

La ricerca, condotta su 826 giocatori non italiani (607 giocatori in attività e 219 ritirati) ha evidenziato infatti che il 38% di quelli attivi e il 35% di quelli inattivi dichiarano di avere o avere avuto sintomi di depressione; il 23 e 28% hanno anche disturbi legati al sonno. L’abuso di alcol è soprattutto un problema per chi ha già appeso le scarpe al chiodo: il 25% degli ex alza il gomito! Il motivo? Per tutti è il forte stress.

Cesare Zavattini aveva già proposto una soluzione per risolvere i problemi dei calciatori: “Dategli 22 palloni, così la smettono di litigare”.

Il calcio non è casuale

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Un tiro che colpisce l’incrocio dei pali, un rimpallo, l’infortunio per una storta, un crampo: molti sostengono che il calcio sia in gran parte casualità. Non è quello che emerge da un recente studio condotto dalla University of Yamanashi, in Giappone.

La ricerca, che ha analizzato grazie a telecamere i movimenti di palla e giocatori durante due match (una partita dei quarti di finale della Coppa del mondo per club 2008 e una partita del campionato di calcio giapponese del 2011), ha evidenziato che esiste una regola semplice che governa le dinamiche della palla e dello schieramenti dei calciatori. I movimenti rivelano una natura frattale e hanno una forte influenza sulle azioni successive. Gli scienziati hanno anche scoperto che il tempo di possesso palla di una squadra dura al massimo 30 secondi.

Sarebbe quindi smentito Osvaldo Soriano: “Il calcio ha le sue ragioni misteriose che la ragione non conosce”.

Gli scienziati ai portieri: per parare un rigore buttatevi a caso

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Un recente studio dello University College, che ha preso in considerazione tutti e 361 i tiri in porta decisivi in tutte le 37 partite finite ai rigori dei Campionati Mondiali ed Europei di calcio degli ultimi 36 anni, ha rivelato una verità imprevedibile: i portieri, per parare un tiro dagli undici metri, deve buttarsi a caso.

L’estremo difensore non deve basarsi sui tiri precedenti, lo dice il calcolo delle probabilità, per evitare la “fallacia dello scommettitore” (l’errore logico che riguarda l’errata convinzione che eventi occorsi nel passato influiscano su eventi futuri).

Insomma, aveva ragione Osvaldo Soriano: Il calcio ha le sue ragioni misteriose che la ragione non conosce”.

Calcio: segnare 5 o più gol dà ottime opportunità di vincere

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Segnare cinque o più gol garantisce statisticamente la vittoria. A rivelarlo un clamoroso studio di Chris Anderson e David Sally che si trova nel libro “The Number Game” (Penguin Group).

Usando i dati dal 2000 al 2011 relativi ai più importanti campionati di calcio europei (Seria A compresa), gli studiosi hanno messo in relazione il numero di gol segnati con quello dei punti ottenuti in media per partita. Ne è emersa un’altra sconcertante rivelazione: non segnare nessun gol non dà molto in termini di punti, al massimo qualche pareggio per 0-0 (8% dei casi).

Calci di rigore, meglio vestirsi di rosso

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Iain Greenlees della University of Chichester ha dimostrato, in uno studio del 2013, che per avere più possibilità di segnare o parare un rigore occorre vestirsi di rosso. Questo colore, associato al sangue, richiama rabbia e aggressività: per questo intimidirebbe portiere o calciatore dagli undici metri.

Che cosa succede se è uno del  Toro a vestire di rosso?

Subire un cartellino rosso riduce le possibilità di vittoria

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Un cartellino rosso riduce le possibilità di vittoria della propria squadra. A fare la clamorosa scoperta Anne Anders e Kurt Rutthoff nello studio “Yellow cards: do they matters?” pubblicato sul Journal of Quantitative Analysis in Sports.

Risultato confermato da uno studio pubblicato su Significance. Analizzando oltre 1500 partite del campionato inglese, Adam Greenberg ha scoperto che subire un “red card” porta a conquistare 0,25 punti in meno rispetto alla media. Quale giocatore è peggio perdere? Anche in questo caso il buon senso sarebbe bastato: peggio veder uscire un difensore.