Facebook: troppi “Mi piace”? Aumentano chili e debiti

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Troppi “Mi piace” su Facebook possono danneggiare l’autostima degli utenti. Non per difetto, chiaramente, ma per eccesso.

Un recente studio scientifico americano ha confermato che un aumento incondizionato dell’autostima può portare a un deficit di autocontrollo, vedendo aumentare di pari passo anche chili e debiti. La ricerca, messa a punto dall’Università di Pittsburgh e dalla Columbia Business School, è stata pubblicata sul Journal of Consumer Research. E su Facebook, prendendo molti like.

I ricercatori si sono concentrati su un migliaio di utenti di Facebook, studiandone abitudini e livello di autostima. Hanno scoperto che un maggiore utilizzo del social è associato a un più alto indice di massa corporea (o alle ossa grosse…), un aumento del “binge eating” (le scorpacciate compulsive) e a un uso disinvolto della carta di credito.

Lia Celi scrisse: “Narciso ha una pagina Facebook. C’è solo il tasto «mi piaccio»”.

I social e la paura di perdersi qualcosa

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Come ho scritto nel mio “Non mi piace. Il contromanuale di Facebook” (scusate l’autocitazione), F.O.M.O. non è il nome di un cibo biologico o di un lottatore giapponese. È una sindrome: la paura di perdersi qualcosa (fear of missing out), di essere tagliati fuori. Si concretizza nel pensiero costante che gli altri stiano facendo qualcosa di più interessante di quello che stiamo facendo noi: tutti si divertono alla grande, noi ci annoiamo; tutti hanno partecipato alla festa dell’anno, mentre noi eravamo a casa davanti alla tivvù. Il fatto che gli altri pensino lo stesso è irrilevante.

Anche se è sempre esistita, la sindrome viene ora amplificata dai social network: temiamo che su Facebook stiano facendo qualcosa di estremamente interessante, e non possiamo certo perderlo. I livelli di FOMO, come rilavano recenti studi scientifici, sono più alti nelle persone giovani e in particolare negli individui di sesso maschile. Come i brufoli, in pratica.

Facebook: ecco gli status più fastidiosi

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Un recente studio, condotto sotto forma di sondaggio, ha rivelato quali sono gli status di Facebook che più danno sui nervi:

  • 42.65% Post per attirare l’attenzione
  • 41.40% Aggiornamenti noiosi
  • 40.15% Selfie
  • 30.20% Post mielosi sui figli
  • 28.55% Messaggi criptici rivolti solo ad alcuni utenti
  • 27.80% Foto di cibo
  • 26.70% Over-sharing/over-posting
  • 21.5% Foto o barzellette offensive
  • 15% Aggiornamenti sulle gravidanze
  • 14.5% Sollecitare la beneficenza
  • 13.05% Vantarsi delle vacanze
  • 8.75% Foto di animali

Lo stesso studio ha rivelato anche che, sui social, il 75% della gente mente. Del resto, come disse Baltasar Gracián y Morales: La menzogna è così fatta che per sostenersi ha bisogno di molte altre menzogne”.

Facebook: anche se ti cancelli, poi torni indietro

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Non possiamo fare a meno di Facebbok. Anche chi si cancella non restiste e, prima o poi, torna indietro. Un recente studio della Cornell University, che ha monitorato l’umore di alcuni volontari che si erano cancellati dal social network, rivela che ci sono quattro motivi per cui non riusciamo a starne alla larga:

  1. la dipendenza (esiste la sindrome F.A.D.: Facebook Addiction Disorder);
  2. il controllo (monitorare che cosa fanno gli altri);
  3. l’umore (chi si sente di buonumore può fare a meno dei social, chi si sente triste o annoiato o apatico ci torna maggiormente);
  4. la mancanza di alternative (se non si usano altri social, si torna su Facebook).

Qualcuno disse: Ho una vita fuori da Facebook, ma non ricordo la password”.

Facebook è come la cocaina

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Uno studio pubblicato su Psychological Reports: Disability and Trauma ha mostrato che i sintomi da dipendenza connessi a Facebook, l’ansia e l’isolamento, siano simili a quelli riscontrati nelle persone che fanno abitualmente uso di cocaina. Lo studio, sottoposto a 20 studenti universitari, ha permesso di scoprire che le immagini relative a Facebook attivavano l’amigdala e lo striato, due regioni del cervello coinvolte nei disturbi compulsivi, ludopatia compresa.

Una volta Sgarbi disse, con la solita modestia: “Quando ci troviamo davanti io e la cocaina, è lei che si eccita”. Potrebbe aggiornarla: “Quando ci troviamo davanti io e Facebook, è lui che mette mi piace”.  

Vuoi essere felice? Abbandona Facebook

Facebook è deprimente. Non nel senso che i contenuti pubblicati siano pessimi – anche se in realtà spesso è così. Uno studio afferma che i social media fanno crollare il livello di “life satisfaction”, aumentando invidia (a furia di guardare le “meravigliose” vite altrui) e solitudine (alla faccia del “social” network).

I ricercatori dell’Happiness Research Institute (dev’essere un bel posto dove lavorare) si sono chiesti: che cosa succede quando si abbandona Facebook? Lo stress diminuisce del 55%, cresce l’entusiasmo.

I 1095 danesi coinvolti, appena concluso l’esperimento, sono corsi a parlarne su Facebook.