Abbiamo sempre pensato che gli spot servissero per andare a fare i bisogni nelle pause di un film o di una trasmissione. A maggior ragione ora che, nell’epoca dei social network, il vecchio modo di fare pubblicità funziona sempre meno.
Invece no. Un recente studio dello psicologo e studioso di marketing Leif Nelson ha coinvolto dei volontari, che hanno visto diverse serie TV (tra le quali Happy Days) con e senza spot. Le versioni con interruzioni pubblicitarie erano le più gradite.
Anche se gli spot non ci piacciono, è l’interruzione a resettare il nostro livello di attenzione (che inevitabilmente cala) e a rendere più piacevole la ripresa.
Questo andrebbe a ribaltare la celebre legge di Murphy: “Più il programma è interessante, più sarà interrotto dalla pubblicità”. Forse è vero il contrario…
televisione
Testate al muro: un nuovo modo per dimagrire
Sbattere la testa contro un muro per un’ora permette di consumare 150 calorie. Kimberly Sayer-Giles cita il presunto studio su KSL.com. Nota a margine: doveva proprio essere disperato, lo scienziato-cavia che l’ha scoperto…
Nell’articolo “20 Bizarre Ways To Burn Calories”, si scopre anche che una mezz’ora di sesso permette di bruciare 200 calorie, fumare una sigaretta 10 calorie e passare un’ora davanti alla tele 65 calorie. Sesso e sigaretta davanti alla tele, a rigor di logica, potrebbero sostituire una bella passeggiata.
Chissà quante calorie si consumano leggendo questi studi.
I comici sono pazzi, ma attenti ai CEO (e ai giornalisti)
Uno studio pubblicato dalla rivista British Journal of Psychiatry (e citato da Repubblica.it) parla di comici; in particolare evidenzia che “Gli elementi creativi necessari a produrre umorismo sono molto simili a quelli che caratterizzano lo stile cognitivo delle persone con psicosi”. In pratica l’arte di far ridere è legata a disturbi che vanno dalla propensione a comportamenti impulsivi e antisociali al rifiuto dell’intimità. Lo studio, svolto presso l’University of Oxford, ha coinvolto 523 attori comici (119 donne), insieme a circa 400 attori e a 800 persone comuni.
Va detto che i comici non sono quelli che svolgono un lavoro a più alto rischio pazzia. Una classifica, citata da Fanpage e pubblicata all’interno del saggio “The Wisdom of Psychopaths: What Saints, Spies, and Serial Killers Can Teach Us About Success” dello psicologo e professore Kevin Dutton, vede al primo posto i capi d’azienda (Ceo) seguiti da:
- Avvocato
- Professionista Tv/Radio
- Commerciale
- Chirurgo
- Giornalista
- Poliziotto
- Rappresentante del clero
- Chef
- Impiegato statale
Nota a margine: chi scrive è un giornalista. Ecco perché ha aperto questo sito…