Il tuo professore delle superiori aveva ragione: leggere fa bene. Un (quasi) recente studio ha indagato su come reagisce il cervello alla lettura, nello specifico è stata fatta una risonanza magnetica a dei volontari che leggevano Jane Austin. Per curiosità, il romanzo era Mansfield Park.
Il risultato? La lettura, che fosse per piacere o analitica (a scopo di studio), portava un maggior flusso di sangue al cervello, con effetti benefici. Nel dettaglio oltre alle aree legate al piacere, si attivavano anche quelle coinvolte nell’emozione e nell’immaginazione. Il tutto solo con la parola scritta.
Proprio Jane Austin disse: “Una metà del mondo non riesce a capire i piaceri dell’altra metà”. Forse parlava di lettori e non lettori.